Spread BTP-Bund a 10 anni attorno a quota 110 punti base, con i rendimenti decennali dei Bund e dei BTP che, dopo aver fatto dietrofront nella giornata di ieri, prezzando la paura di una recessione USA alimentata da alcune dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, tornano oggi a salire. I rendimenti dei BTP si riavvicinano così alla soglia pericolo del 4%, che è stata sforata la scorsa settimana, sia prima che dopo l’annuncio del sesto taglio dei tassi di interesse dell’area euro in occasione del BCE Day. A impennarsi, nelle sedute del 5 e 6 marzo 2025, sono stati tuttavia soprattutto i Bund, a conferma di come stavolta non siano stati i bond italiani o gli OAT francesi a contagiare con i rispettivi problemi di Roma e di Parigi le altre obbligazioni dell’area euro e la carta tedesca in particolare quanto, piuttosto, il contrario.
Sono stati infatti proprio i Bund a infettare il mercato, crollando a ritmi tali da far volare i rendimenti a 10 anni al ritmo più forte dalla caduta del muro di Berlino nella sessione dello scorso 5 marzo, e tali da portare lo spread BTP-Bund a scivolare anche sotto la soglia di 100 punti, poi prontamente riconquistata. Tutto a causa di quel bazooka fiscale da 500 miliardi di euro promosso dall’imminente governo di Berlino, che sarà guidato dal neo cancelliere Friedrich Merz, con la svolta epocale che interesserà il principio costituzionale tedesco di freno al debito e che condizionerà molto probabilmente anche il trend dei tassi di interesse decisi dalla BCE, così come farà il piano di difesa comune in UE che l’Europa di Ursula von der Leyen ha tutta l’intenzione di attuare. [...]
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Giorgio-Ricciardi-167993
·1 settimana fa
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