Scendere a patti con la realtà è spesso doloroso. Ma, quantomeno, consente di prendere una decisione. O ci si ribella, ritenendo che sia più alto il potenziale da guadagnare che quello da perdere. Oppure ci si mette l’animo in pace e ci si accontenta. O, almeno, si prova a guardare al bicchiere mezzo pieno.
Criticare la manovra di bilancio appena approvata dal Consiglio dei ministri, invece, equivale a negare il principio stesso di realtà. E il suo fondamento: l’Italia è già oggi commissariata dall’Europa. Certo, lo spread tranquillizza, la Troika non entra al MEF ogni mese con le fattezze di oscuri funzionari in trench e ventiquattrore e in banca i prelievi non sono limitati negli ammontare. Non siamo la Grecia. Non siamo nemmeno Cipro. Ma non siamo nemmeno la Francia o la Germania. Ma, cosa decisamente più seria e preoccupante, non siamo la Spagna. [...]
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