Le intelligenze artificiali (AI) stanno facendo passi da gigante. Nel giro di un paio di anni saranno quasi certamente in grado di alleggerire alcuni dei compiti più monotoni e meccanici dell’ambito creativo, tuttavia pare che al giorno d’oggi la tecnica non sia ancora riuscita a garantire gli standard minimi necessari a sostenere un approccio del tutto professionale, almeno stando a una recente indagine pubblicata dall’Università di Stanford.
I ricercatori Neil Perry, Megha Srivastava, Deepak Kumar e Dan Boneh hanno cercato di capire quanto la programmazione di codici informatici possa godere del contributo attivo delle AI, un tema che da mesi fomenta e divide non poco il discorso internettiano, cosa che a sua volta fomenta un clima polarizzato in cui risulta difficile intavolare un confronto costruttivo. Il punto di vista di Stanford è altresì privo di ambiguità: nella ricerca titolata “Gli utenti scrivono un codice più insicuro adoperando gli assistenti AI?” gli accademici rivelano senza mezzi termini che le linee di codice sviluppate con l’aiuto di Github Copilot e omologhi siano notevolmente meno sicure di quelle redatte esclusivamente attraverso l’ingegno umano. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: