A contribuire all’abbassamento del prezzo del gas e l’attenuamento della crisi energetica è naturalmente la prospettiva di un inverno meno rigido del previsto e il fatto che il continente mantenga ancora scorte sopra i limiti. I governi e i servizi pubblici si stavano infatti preparando a una carenza di gas a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. La Germania ad esempio ha a oggi riserve di gas superiori alle previsioni del mese grazie a un clima più favorevole e a una strana minor richiesta energetica durante le festività natalizie: le riserve sono piene al 90%, decisamente al di sopra della norma stagionale che prevede il mantenimento del 70% rispetto la capienza totale, secondo le indicazioni del Gas Infrastructure Europe. I futures del gas infatti stanno crollando verso i livelli più bassi mai raggiunti dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Tuttavia i rischi non sono pochi: prima di tutto quello di dover affrontare condizioni meteorologiche estreme anche successivamente al mese di gennaio. Allo stesso tempo non è da escludersi la possibilità che sopraggiungono attacchi imprevisti che possano complicare le relazioni geopolitiche globali. In entrambi gli scenari le scorte di gas potrebbero scivolare al di sotto della soglia limite catapultando il prezzo delle materie prime verso valori più alti e dando inizio alla tanto temuta crisi energetica. Secondo gli esperti, la situazione del continente dipenderà da quanto saranno freddi febbraio e marzo. Mantenere livelli adeguati di scorta pare importante anche in vista del 2024: se nell’anno in corso le riserve di gas venissero erose in maniera eccessiva potrebbe risultare difficile per i Paesi fare il dovuto rifornimento d’estate, ammesso che la situazione geopolitica non si complichi ulteriormente. [...]
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