Tra il 2023 e il 2027 l’Adani spenderà cinquanta miliardi di dollari in settori come l’energia pulita e l’idrogeno. Rete complessa Gautam Adani è considerato un grande imprenditore, ma in più occasioni alcuni investitori hanno espresso dubbi sull’amministrazione del gruppo e sulle sue finanze opache. Proprio di questo si è occupata la Hindenburg. Il suo rapporto descrive una complessa rete di fondi e società di facciata, alcune con sede alle Mauritius, che interagiscono con 578 aziende controllate dalle sette società quotate. Secondo la Hindenburg, nel 2022 questi soggetti sono stati coinvolti in 6.025 transazioni con il gruppo.
Le strutture aziendali bizantine sono comuni in India e in altri mercati emergenti. Nel rapporto, però, si sostiene che l’Adani è “coinvolta in una sfacciata manipolazione azionaria e in frodi contabili”. Il fine di questa complessità sarebbe manipolare il valore delle azioni, convogliando soldi sui bilanci delle aziende quotate “per farle apparire in salute e solvibili”, in un contesto caratterizzato invece da grandi debiti e scarsa liquidità. Di conseguenza, ha scritto la Hindenburg, il valore delle aziende è stato gonfiato fino all’85% e i buchi finanziari sono stati opportunamente nascosti. Queste irregolarità sono state rese possibili da “controlli finanziari praticamente inesistenti”: la Adani Enterprises ha 156 controllate, ma i suoi bilanci sono revisionati e approvati da un minuscolo studio contabile con pochi dipendenti. Accuse simili, ha dichiarato l’Adani, sono state “respinte dai più alti tribunali dell’India”. Il 27 gennaio il gruppo ha diffuso una presentazione in PowerPoint che confuta le affermazioni della Hindenburg, evidenziando che l’indebitamento è in calo e le emissioni di debito sono state approvate da diverse agenzie di rating. [...]
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