In quella riunione, la richiesta del G7 che i creditori sovrani accettino l’haircut del debito insieme ai creditori privati è caduta nel vuoto. La Cina, il più grande creditore esterno di due dei casi più urgenti - detenendo rispettivamente il 35% e il 20% del debito estero totale dello Zambia e dello Sri Lanka - ha insistito sul fatto che erano le istituzioni multilaterali come la Banca mondiale che dovevano accettare la ristrutturazione del debito, rendendo così impossibile l’accordo. [...]
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