Dodici anni dopo l’inizio della Primavera Araba con il rovesciamento del presidente Zine el Abidine Ben Ali, ben poco è rimasto di quella stagione. Coloro che una volta scendevano in piazza cantando per la libertà ora appaiono compiacenti di fronte al nuovo uomo forte del paese, il presidente Kais Saied. Anche i guadagni ottenuti come la libertà di espressione si sono erosi. Due anni fa, Saied sciolse l’Assemblea nazionale e anche l’istituzione dei consigli locali, una delle conquiste dell’era rivoluzionaria, è stata disattesa, a seguito della riforma costituzionale e delle elezioni legislative. Ora, i membri del parlamento possono agire solo a proprio nome e non più sotto la bandiera di un gruppo politico.
Dalla rinuncia alla rabbia [...]
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