Festeggiare la festa del lavoro con una nuova botta di precarietà. È questa la trovata del governo Meloni, che nella data simbolica del 1° maggio ha approvato un decreto che allenta le cosiddette “causali” per i contratti a termine.
I dati indicano che questa dilagante tendenza verso il precariato, guarda caso, inizia con il crollo dell’Unione Sovietica e il conseguente avvio della globalizzazione liberista. Il cosiddetto “socialismo reale” faceva dunque anche schifo, come oggi tornano a rimarcare alcuni registi à la page. Tuttavia, come ha ammesso pure Mario Monti in un dibattito con il sottoscritto, una volta spazzata via l’alternativa sovietica e rimasto senza rivali, il capitalismo ha iniziato a dare il peggio di sé. Fino ad arrivare, dalle nostre parti, alla beffa di questi giorni: tramutare la festa del lavoro in una indegna festa ai lavoratori. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: