L’America ha dunque evitato il default, che avrebbe avuto conseguenze deleterie: dal più che probabile abbassamento del rating del credito USA ad una accelerazione della caduta nella recessione dell’economia americana, con riflessi internazionali. Queste due evenienze avrebbero provocato effetti negativi per i risparmi delle famiglie e per l’andamento economico generale del paese, che vive un momento delicato e incerto: Wall Street tiene, ma l’indice Dow Jones Industrial Average è attorno ai 33mila punti, ancora lontano dal massimo dei 36.952 punti toccati il 5 gennaio del 2022; e il prodotto interno lordo è cresciuto solo dell’1,3% nel primo trimestre di quest’anno, in calo dall’1,6% del quarto trimestre e dal 3,2% del terzo trimestre dell’anno scorso.
Il risultato economico moderatamente positivo indotto dal sì bipartisan del Congresso alla legge che ha alzato il livello del debito pubblico entro la data capestro del 5 giugno non deve oscurare il terremoto politico che ha generato questo cosiddetto “compromesso”. In politica, il termine indica un’intesa alla quale i due partiti arrivano sacrificando ognuno una parte delle proprie richieste. Un pareggio, in sostanza. [...]
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