A leggere le opinioni degli analisti che seguo di solito si tratta sicuramente di un rally poco amato – con indice SPX sopra 4.200 e fuori dall’intervallo 4.000-4.200 proprio mentre il VIX scende ai minimi dal febbraio 2020. Chi ha costruito posizioni ribassiste si sta leccando le ferite.
Quello che venerdì 2 giugno ci ha mostrato è che il rally del Big Tech può diffondersi quando vuole, indipendentemente dalla politica monetaria della Fed, e quindi altri giorni come questo sono possibili in futuro. In molti sono rimasti a bocca asciutta perché - timorosi - avevano iniziato a vendere già da aprile e sono rimasti quindi "scarichi" di azioni nel mese di maggio, mentre gli indici invece salivano. Da costoro, quindi, il rally è stato addirittura odiato. Soprattutto perché non vi è una crescita esplosiva degli utili per giustificare il rally. [...]
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