I dati sull’inflazione al consumo (consumer price index = CPI negli USA) di maggio in uscita alle 14.30 mostreranno che l’aumento dei prezzi che ha tormentato i consumatori negli ultimi due anni sta probabilmente rallentando. La domanda, tuttavia, sarà se questa decelerazione sarà sufficiente a convincere i funzionari della Federal Reserve che possono smettere di aumentare i tassi di interesse e lasciare che l’economia statunitense respiri da sola per un po’ senza l’assillo di altri rialzi.
L’indice dei prezzi al consumo, che sarà pubblicato oggi pomeriggio, dovrebbe mostrare che l’inflazione media di tutti comparti è aumentata solo dello 0,1% il mese scorso sul mese di aprile, pari a un tasso annuo del 4%, secondo le stime elaborate dal panel Bloomberg. Escludendo le componenti volatili di cibo ed energia, si calcola che la c.d. inflazione “core”, cioè quella che è l’inflazione di fondo dell’economia, sia aumentata rispettivamente dello 0,4% e del 5,3%. Questi numeri potrebbero incoraggiare i responsabili della Fed a credere che l’inflazione stia andando nella giusta direzione, cioè verso il target del 2%statutario della Fed, dopo aver raggiunto un picco superiore al 9% nel giugno 2022. [...]
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