Il rapporto provvisorio, intitolato "Fast Fashion and the Uyghur Genocide", ha rilevato che i marchi cinesi sfrutterebbero le disposizioni de minimis dell’Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA) per eludere il controllo. L’UFLPA, entrata in vigore negli Stati Uniti nel giugno 2022, ha stabilito nuovi severi standard per garantire che le catene di approvvigionamento dei prodotti esportati negli Stati Uniti siano libere dal lavoro forzato. La legge presuppone effettivamente che tutto ciò che viene prodotto nella "provincia dello Xinjiang" - il nome cinese del Turkestan orientale, la patria ancestrale dei musulmani uiguri oppressi - sia prodotto o assemblato da schiavi, salvo prova contraria. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: