Qualche storico, per la verità una stretta minoranza eccentrica, provò a spiegare la sequenza che dalla Belle Epoque (1871-1914) portò al doppio conflitto euro-mondiale con in mezzo fascismi e nazismi, come una oscillazione tra un impeto liberal-liberista ed una reazione conservatrice. Il disordine chiama ordine. La fase di impeto liberal-liberista era di crescita (non solo economica), ma questa esplorazione delle possibilità era disordinata, produceva disordine e depositava contraddizioni. Come quando si partecipa la sera ad una festa che presto va su di giri, ci si abbandona alla liberatoria sincronia del bagordo ma l’indomani mattina ci si svegli a pezzi e si giura ordine e moderazione francescana, la reazione fu di verso contrario. [...]
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