I Democratici con terrore, e il GOP con nostalgia, si ricordano ancora dei “Tea Party”. Fu quel movimento “grassroots”, di base, che sbocciò nel 2009 dopo l’elezione nel novembre 2008 di Barack Obama, e contro le sue politiche “tax and spend”. I suoi membri chiedevano meno imposte e la riduzione del debito nazionale e del budget federale, e le loro mobilitazioni si fusero, alle urne, nelle campagne e nei programmi dei repubblicani aiutandoli a stravincere nelle successive elezioni di medio termine del 2010. Il partito del presidente DEM perse ben 63 seggi e il controllo alla Camera dei deputati e pure sei seggi al Senato.
Oggi il fantasma di un nuovo movimento popolare “grassroots” rivive sotto una sigla più gentile nel nome, sicuramente meno evocativa della violenza rivoluzionaria americana, ma ugualmente minacciosa, forse più ancora dei Tea Party: sono le Moms for Liberty, le Mamme per la Libertà. E quando le madri si organizzano per difendere i loro figli, si sa che sono capaci di tutto, proprio come le mamme-orso o le mamme-leonesse. [...]
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