Terry Doughty, un giudice distrettuale della Louisiana nominato durante la presidenza di Donald Trump, ha vietato agli ufficiali pubblici di contattare i social network per richiedere la rimozione di contenuti che sono "costituzionalmente protetti dalla libertà di espressione" pubblicati sulle piattaforme. Questa decisione ha dato una vittoria a diversi Stati a guida repubblicana che hanno intentato cause contro l’Amministrazione Biden, accusandola di aver superato i limiti nel tentativo di contrastare la disinformazione sulla pandemia. La sentenza, che potrebbe essere oggetto di appello e arrivare alla Corte Suprema, compromette la possibilità di contrastare la diffusione di notizie false di ogni genere.
La decisione del giudice Doughty rappresenta solo uno dei fronti su cui si combatte attualmente la guerra tra informazione e disinformazione negli Stati Uniti. La Federal Trade Commission ha da poco aperto un’inchiesta su OpenAI, l’azienda produttrice di ChatGPT, al fine di verificare se il chatbot costituisca una minaccia per i consumatori. Questa iniziativa rappresenta la prima seria minaccia regolatoria per l’Intelligenza Artificiale e i suoi dispositivi, e potrebbe essere solo l’inizio di ulteriori provvedimenti. [...]
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