Il mondo della comunicazione, mediatica e non, va a mode. Chi ha qualche decennio sulle spalle o chi con le parole ci lavora, può certamente enumerare diverse parole che hanno segnato un’epoca e il cui ricordo ci catapulta direttamente in quella determinata epoca di riferimento. Tra quelle che hanno definito maggiormente l’ultimo biennio vi è indubbiamente la parola “negazionismo”. Entrata ormai nel gergo comune, l’appellativo “negazionista” (la cui koine’ come molti sanno risale alla fine della seconda guerra mondiale, e definiva chi negava l’esistenza dei campi dì concentramento) più che una caratteristica di una persona definisce, a parere di chi scrive, un rapporto: quello di impossibilità di dialogo che pone da un lato chi viene etichettato appunto come “negazionista” e dall’altro lato tutto il resto del mondo. [...]
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