L’intelligence Usa, come riportato recentemente dal Washington Post, è giunta alla medesima conclusione che analisti militari e politologi più avveduti avevano previsto per tempo: la controffensiva ucraina è fallita. L’obiettivo di conquistare la città di Melitopol, isolando la Crimea dalla Federazione Russa, non è stato raggiunto e non ci sono avvisaglie del fatto che ciò possa accadere nell’imminente futuro.
Gli ucraini, come nota l’esperto militare Stephen Bryen su Asia Times, hanno guadagnato terreno nei pressi della città di Robotyne, che dista circa 80 chilometri da Melitopol, mettendo in campo le loro truppe migliori e meglio addestrate, tra cui l’ 82a aviotrasportata ucraina. Avanzata modesta che, tuttavia, ha avuto un prezzo altissimo, sia in fatto di uomini, che di materiale bellico. Nel frattempo, Mosca ha già raccolto circa 100.000 uomini nel nord-est che potrebbero essere schierati in una prossima offensiva. La situazione dovrebbe portare a un ripensamento della strategia occidentale a guida statunitense in Ucraina, ma i “falchi” e il complesso industrial-militare - foraggiato dai corposi aiuti militari all’Ucraina dell’amministrazione Biden - hanno ben altri obiettivi da perseguire. [...]
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