Anche se in Italia si parla solo delle incriminazioni dell’ex presidente Donald Trump, negli Usa è battaglia su una giustizia che sembra spietata nei confronti del tycoon e sin troppo accondiscende nei riguardi dell’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden.
Recentemente, si è registrata una svolta nell’inchiesta dei repubblicani circa gli affari del figlio Hunter Biden all’estero. Nelle scorse settimane, avevamo parlato della testimonianza-chiave fornita all’House Oversight Committee dall’ex socio di Hunter Biden, Devon Archer, il quale ha affermato che Joe Biden, in qualità di vicepresidente, aveva aiutato il figlio a rafforzare un “marchio” di famiglia tra i clienti stranieri che desideravano accrescere la loro influenza a Washington. Una strategia della famiglia che comprendeva la partecipazione dell’attuale presidente Usa a cene e o telefonate con gli affaristi di Cina, Russia, Ucraina e Kazakistan. Tale versione dei fatti smentisce completamente quanto affermato nel corso degli anni dall’anziano presidente, che ha ripetutamente giurato di non essersi mai interessato degli affari privati del figlio. [...]
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