Trump ha disertato il primo dibattito televisivo tra i candidati Repubblicani del 23 agosto in Wisconsin, ed è pressoché certo che non si presenterà neppure per il prossimo di fine settembre.
La media dei sondaggi curata da Real Clear Politics, una settimana dopo lo “schiaffo” dell’ex presidente al Comitato Nazionale del GOP, che organizza questi meeting, non segnale per ora alcun serio calo del rating degli elettori repubblicani verso Trump e, notizia ancora più deprimente per chi vorrebbe veder emergere una credibile alternativa a Donald, nessuno degli altri candidati ha impressionato al punto di fare un salto significativo nella graduatoria. E l’unico che ha ricevuto una certa attenzione dai media, il 38enne Vivek Ramaswamy, ha soltanto confermato la sua terza posizione dietro Trump e DeSantis, ma contemporaneamente ha costruito di sé l’immagine di un “trumpiano di complemento” pro Putin, con ciò svuotando la ragione di base per cui è sceso in campo. Se uno si allinea a Trump, per esempio dicendo che non manderà altri soldi e altre armi all’Ucraina, perché corre contro di lui e non lo sostiene? Forse, viene facile ironizzare come hanno fatto in molti, e mi ci metto pure io, perché ambisce in realtà a fare il suo vicepresidente, o il ministro di qualcosa? È francamente quello che viene naturale pensare di uno che, da Trump stesso, è stato dichiarato il vincitore del dibattito. Con una successiva allusione al ruolo di delfino. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: