“Donald Trump non può essere candidato a presidente...a meno che due terzi del Congresso non decidano di concedergli la grazia per la sua condotta il 6 gennaio”. Così il giurista Michael Stokes Paulsen mentre sintetizzava l’ineleggibilità dell’ex presidente, in un articolo scritto con il suo collega William Baude. I due giuristi hanno legami con la Federalist Society, un think tank conservatore, la cui filosofia si basa sull’interpretazione fedelmente testuale della costituzione americana.
L’articolo di Paulsen e Baude, che sarà pubblicato dalla prestigiosa University of Pennsylvania Law Review, è frutto di un anno di ricerche. Nell’articolo si legge che ci sono “prove abbondanti” che Trump è stato coinvolto in un’insurrezione per ribaltare l’esito elettorale del 2020. Gli autori sostengono che l’ex presidente è responsabile di tentativi di cambiare i risultati elettorali mediante frode e intimidazione. Inoltre Trump ha messo pressioni sul suo vicepresidente Mike Pence di violare la costituzione e di non avere adempiuto i suoi doveri presidenziali durante gli assalti al Campidoglio il 6 gennaio del 2021. [...]
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