Il video diffuso dal telefono di Kevin Laganà, una delle vittime, conferma purtroppo quello che in qualità di giurista di impresa ho visto accadere molte volte in questi anni: la sicurezza sul lavoro è un problema molto sottovalutato in primis da chi la vita la rischia.
C’è poi un altro tema che fa specie nessuno abbia ancora rilevato, ovvero il fatto che tanto il filmato di Laganà quanto la foto postata su Instagram da Zanera dimostrano con quanta leggerezza in certi ambienti vengono svolte mansioni pericolose. Oltre ai profili di violazione dei doveri di un lavoratore che utilizza i social network durante l’orario di lavoro, punto sul quale tanto lo statuto dei lavoratori quanto la Cassazione si sono più volte espressi (la sentenza 3133/2019 ha ritenuto legittimo il licenziamento per chi usa i social network durante l’orario di lavoro) ci sono le palesi evidenze, riportate sopratutto dal filmato che, contrariamente a quanto hanno detto in molti, a parere di chi scrive non vanno ad accusare i superstiti ma bensì, ahinoi, sono una postuma ammissione di colpa da parte delle vittime. [...]
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