I grandi progetti, quelli grandi davvero, che sono ideati per cambiare irrevocabilmente le sorti del mondo, nascono nelle catacombe e vengono alla luce quando ormai tutto è compiuto, e non resta che prenderne atto. Questo pare essere il caso dell’euro digitale.
E quindi, la moneta digitale non offre, a contrario della moneta elettronica, alcuna garanzia nei confronti del suo possessore, nè dal punto di vista della privacy nè tanto meno nella sicurezza della proprietà. Questa moneta infatti potrebbe essere arbitrariamente bloccata o addirittura “sequestrata” laddove io detentore del server (che non è più decentralizzato, come nel caso delle cripto valute) ponessi dei parametri che si ritengono violati dal singolo individuo. Ecco allora che l’accesso al proprio wallet (e quindi alle uniche risorse economiche laddove, come nelle intenzioni, la vecchia carta moneta venisse dichiarata fuori corso) potrebbe venire inibito o sospeso se, ad esempio, superiamo un qualche limite programmato dalla BCE o da altri organismi, indipendentemente dai fondi disponibili sul wallet. Se si considera che nella ID saranno presenti informazioni relative alla posizione fiscale, tributaria e sanitaria, il rischio di un totale controllo della persona non è una possibilità così remota. [...]
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