Giorgia Meloni saldamente al fianco di Benjamin Netanyahu sulla guerra tra Israele e Hamas? Il sostegno dell’Italia al governo di destra di Tel Aviv va ben oltre la doverosa solidarietà per gli attentati del 7 ottobre. Il governo di Roma ha mostrato un sostegno chiaro e netto all’operato del primo ministro, nazional-conservatore e sovranista come (a parole) anche “Io sono Giorgia” si definisce.
L’esecutivo e tutta la sua banda d’accompagnamento politico-culturale, a partire dai quotidiani della famiglia Angelucci e da Il Foglio tornato in modalità neocon, sono tornati a Oriana Fallaci, al “Noi contro Loro”. Dove “Noi” siamo l’Occidente illuminato, amico della libertà e desideroso di pace. E loro gli abitanti dell’Hic sunt leones della mappa geopolitica mondiale. A partire dagli arabi, ovviamente. Tanto che Meloni ha alzato arbitrariamente il livello dello scontro sottolineando le minacce di emulazione sul territorio nazionale da parte di spin-off di Hamas. Una mossa che mostra, chiaramente, una scarsa conoscenza della realtà internazionale: Hamas è un’organizzazione paragonabile più ai Talebani, ove nazionalismo e radicalismo islamista si fondono, che a Al-Qaeda o Isis, dotati di un’insidiosa proiezione internazionale. Tanto che nel recente, pregevole rapporto Il nemico invisibile della Fondazione Leonardo Med-Or, dedicato al fenomeno jihadista nell’area euromediterranea, sono queste ultime sigle e non Hamas citate dall’autore Andrea Maciulli come pronte a proliferare anche al netto della ridotta attenzione mediatica degli ultimi anni. [...]
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