ll presidente Biden e i Democratici in Congresso hanno cavalcato per anni l’accusa a Trump e al partito Repubblicano di essere sostenitori dei suprematisti bianchi e dei nazisti. Ora, la Storia si è rivoltata contro Biden e il suo partito; ma, al contrario di quanto predica il ben noto adagio, non è la tragedia che si è trasformata in farsa, ma l’opposto.
Biden, nel 2017, aveva fatto un punto centrale del lancio della sua campagna presidenziale una frase - “c’era brava gente tra i militanti filo nazisti ” - in verità mai pronunciata da Trump dopo il corteo dei gruppi ultra nazionalisti di destra filo-confederati a Charlottesville (Virginia), che avevano travolto e ucciso un manifestante di sinistra. Poi, i militanti violenti dei Proud Boys e di altri gruppi ultrà di destra, esterni al GOP, che diedero vita all’assalto di Capitol Hill a Washington il 6 gennaio 2021 furono l’altra occasione, per Biden e i DEM, di un accostamento tra Trump e i nazisti che dura tutt’oggi. Decine di estremisti - ripetiamo, esterni al partito Repubblicano che non li ha mai difesi, tollerati e tantomeno accolti tra i propri candidati alla Camera o al Senato - sono finiti sotto processo e alcuni sono stati già, giustamente, condannati per le loro azioni violente. [...]
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