“Si tratta di Sioux City, non Sioux Falls”. Queste le parole sussurrate dal senatore statale Brad Zaun a Donald Trump correggendo l’ex presidente che aveva confuso i due nomi. Poco dopo Trump si ripresentò al podio correggendosi, chiedendo retoricamente quanti dei presenti fossero di Sioux City.
William Barr, ex procuratore generale durante l’amministrazione di Trump, ha rimarcato in parecchie recenti interviste televisive le limitate capacità linguistiche dell’ex inquilino alla Casa Bianca. Trump, spesso storpia i nomi stranieri. Nel caso del gruppo di Hamas, l’ex presidente lo ha pronunciato “Hummus” che sarebbe una crema di ceci servita con pane pita, verdure o falafel. In alcuni casi, Trump ha persino biascicato le sue parole specialmente quando contengono tre o più sillabe. [...]
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