Ci sono storie che sembrano destinate a essere raccontate non solo nei libri di finanza, ma anche al cinema, e quella di Michael Burry è una di queste. Nell’ultimo periodo il suo nome è tornato sulla bocca di tutti non tanto per una nuova vittoria clamorosa, ma per un’altra intuizione che divide gli investitori: la sua convinzione che la corsa all’AI sia ormai fuori controllo. Se ne parla ovunque, e ogni volta che Burry alza la voce, Wall Street ascolta. Non potrebbe essere altrimenti per l’uomo che nel 2008 previde una delle più grandi catastrofi finanziarie moderne e riuscì non solo a salvarsi, ma anche ad arricchirsi mentre il mondo crollava.
Eppure, ciò che rende davvero affascinante la sua figura è la sua capacità di leggere i movimenti dei mercati quando gli altri si lasciano ingannare dall’euforia. Nel 2025, mentre molti celebrano l’avanzata dell’intelligenza artificiale come l’inizio di una nuova rivoluzione economica, Burry nuota controcorrente, suggerendo che quel futuro radioso potrebbe essere un’illusione collettiva. [...]
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