I due leader Joe Biden e Donald Trump, sondaggi alla mano, hanno dunque in tasca le nomination, e vanno al voto. Ma come finirà la gara? Era dalla sfida ai candidati ufficiali Bill Clinton e George H.W. Bush, promossa nel 1992 dall’indipendente Ross Perot, che non si respirava un clima tanto ricco di tensioni dentro e fuori i due partiti. Allora, il 19% raccolto dal businessman texano aiutò il Democratico a battere il Repubblicano. Stavolta, il quadro è ancora più incerto, perché sulla scheda non ci saranno solo i due soliti noti, ma pure altri 4 o 5 nomi “nuovi”, dal potenziale impatto tutto da definire sul risultato di novembre.
Il terreno di fioritura per idee alternative sono i sondaggi che esprimono, con percentuali imbarazzanti ben oltre il 60%, opposizione e disagio popolare alla prospettiva di una rivincita tra Biden e Trump. Ma al di là della battaglia fisiologica che si svolgerà nelle primarie del GOP nei prossimi due o tre mesi, con i Repubblicani Ron DeSantis e Nikki Haley a inseguire - da lontano - l’ex presidente, la vera novità sono una cinquina di figure politiche singole, ma con aspirazioni di livello nazionale, scese in campo negli ultimi mesi. [...]
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