“Non esistono giudici di Obama, di Trump, di Bush, di Clinton”. Con queste parole John Roberts, presidente della Corte Suprema, cercò di correggere Donald Trump nel 2018 dopo la severa critica dell’allora presidente al giudice Jon S. Tigar. L’ex presidente aveva attaccato Tigar, giudice federale, etichettandolo un “giudice di Obama” perché il togato aveva sospeso un ordine di tolleranza zero sui migranti emesso dalla Casa Bianca. Roberts aveva insistito che tutti i giudici sono imparziali a prescindere di chi li avrà nominati.
Uno dei civili si concluderà a fine del corrente mese a New York e determinerà la multa che Trump dovrà pagare per illeciti fiscali. Un secondo processo civile sulla diffamazione di E. Jean Carroll anche a New York si terrà a gennaio 2024. Gli altri tre procedimenti penali, uno sui documenti top secret posseduti illegalmente da Trump è programmato ad iniziare a maggio. Gli altri due sono in tribunali statali, uno a New York (inizio a marzo) e l’altro in Georgia (inizio ad agosto). Considerando il fatto che ognuno di questi processi potrebbe durare 3 o 4 mesi sarà difficile gestirli a causa della presenza obbligatoria dell’accusato nell’aula del tribunale. Ovviamente la campagna presidenziale sarebbe già in corso e si avrà l’anomala situazione in cui uno dei due maggiori candidati alla presidenza sarà imputato. [...]
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