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Perché la tecnica non salverà l’Occidente dal suo declino

25 Gennaio 2024 - 07:23

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Perché la tecnica non salverà l'Occidente dal suo declino

Pierluigi Fagan

Guai a far trattare il problema futuro al sistema che ha finito il suo ciclo di esistenza, guai ad aspettarsi nuove effervescenze da mentalità stanche.

Una ricerca pubblicata su Nature e relativa 45 milioni di articoli scientifici e 4 milioni di brevetti, negli ultimi decenni, ha indagato gli andamenti di un indice sintetizzato dai ricercatori, chiamato CD ovvero Consolidamento-Distruzione.

La prima e forse più importante cosa è una considerazione a me cara, tratta dagli studi di uno storico dell’economia, tale Robert J. Gordon. Dato il testo “The Rise and Fall of American Growth” (2016) che è un inavvicinabile mattone per i non specializzati e dato che le analisi e predizioni in esso contenute erano troppo innovative e pessimistiche, ha avuto una limitata risonanza. Da Paul Krugman in giù, l’atteggiamento è stato del tipo “mah, sembra avere davvero ragione, vedremo…”. Incontrovertibile sui fatti, sulle conseguenze speriamo si sbagli. Ma se i fatti sono incontrovertibili, tracciare le deduzioni dovrebbe esser altrettanto logico e se non, che qualcuno provi ad introdurre altra metrica piuttosto che rifugiarsi nelle incertezze emotive del pessimismo o ottimismo. [...]

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