I numeri parlano chiaro: lo yuan cinese è diventata la valuta principale nelle operazioni economiche estere della Russia. La sua quota nelle esportazioni di Mosca è schizzata alle stelle, passando dallo 0,4% rilevato due anni fa all’attuale 34,5%; nello stesso lasso di tempo la quota nelle importazioni del Cremlino è passata dal 4,3% al 36,4%.
“Fino al 2022, nelle nostre riserve c’era una quota significativa di dollari ed euro. Ciò era dovuto al fatto che i contratti di commercio estero erano in gran parte stipulati in queste valute. Ora, l’attività economica estera sta passando molto attivamente all’uso di altre divise, principalmente lo yuan”, ha dichiarato la governatrice della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, alludendo alle sanzioni internazionali inflitte a Mosca dopo l’avvio dell’operazione militare speciale in Ucraina. [...]
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