Torniamo ai fondamentali.
Per abbattere l’inflazione che ha caratterizzato l’economia occidentale a partire dalla primavera del 2021, ed erroneamente ipotizzando che derivasse da una eccessiva dinamica economica che scarica sui prezzi la domanda di risorse reali non adeguatamente disponibili sul mercato, mentre dipendeva dall’aumento dei prezzi all’importazione delle materie prime energetiche quotate sui mercati internazionali, anche la Bce ha aumentato i tassi di riferimento per le sue operazioni: in pratica, ora chiede alle banche un interesse del 4,50% annuo per le operazioni di rifinanziamento principale, mentre paga il 4% annuo sulle somme che le vengono depositate dalle banche stesse. In precedenza, la Bce rifinanziava le banche a tasso zero e penalizzava i depositi delle banche, imponendo una sorta di tariffa di parcheggio: erano i tempi della politica monetaria ultra accomodante, con emissioni continue di liquidità in cambio di titoli di Stato. [...]
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