Le elezioni presidenziali del prossimo novembre sono al centro di un paradosso. Oltre i tre quarti degli americani preferirebbero “finalisti” diversi da quelli che, presumibilmente, troveranno sulla scheda, Joe Biden e Donald Trump.
Eppure la gente non si sottrae al gioco dei sondaggi su chi vincerà, legittimando le speranze di successo degli screditati contendenti, prima alla nomination del proprio partito, e poi alla corsa per la Casa Bianca. Del resto, rispondere alle domande di agenzie specializzate, giornali e università sulle proprie preferenze non costa nulla, solo il tempo di una telefonata o di una email scambiata con i sondaggisti di turno. [...]
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