All’inizio di marzo, Elon Musk ha citato in giudizio OpenAI e il suo amministratore delegato Sam Altman, sostenendo che la partnership del produttore di ChatGPT con Microsoft va contro alla mission originale della società di cui è stato co-fondatore. Secondo il team legale del patron di Tesla, infatti, OpenAI "è stata trasformata in una filiale di fatto closed-source della più grande azienda tecnologica del mondo: Microsoft". Secondo gli avvocati del magnate, il cda di Altman, "non solo sta sviluppando, ma sta perfezionando un’intelligenza artificiale per massimizzare i profitti di Microsoft, piuttosto che per il bene dell’umanità".
Gli avvocati, riporta Business Insider, sostengono che il passaggio a una divisione “a scopo di lucro limitato” viola il contratto di società open-source e no-profit che è stata co-fondata da Musk nel 2015. Secondo il magnate, OpenAi non è più un’organizzazione no-profit pensata per il progresso dell’umanità, ma una un’azienda tecnologica che mette al centro il profitto. Alle accuse di Musk - che verranno esaminate in tribunale - si aggiunge il fatto che Microsoft, con cui OpenAI ha una solida partnership milionaria dopo aver investito 10 miliardi di dollari, non solo impiega l’intelligenza artificiale per fare soldi ma anche per fare le guerre dell’esercito americano. [...]
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