Joe Biden è nell’occhio del ciclone, perché il tifo per Hamas sempre più sfacciato dell’ala sinistra della sua coalizione elettorale lo ha messo in una situazione impossibile. Come continuare ad essere il tradizionale Democratico che non può che difendere Israele, e insieme non alienare un elettorato che gli è semplicemente indispensabile per riuscire a vincere in Michigan, uno Stato swing che Biden si aggiudicò con un distacco striminzito di 2,08 punti percentuali nel 2020, e che la media dei sondaggi attuali curata da RCP (a metà aprile) assegna ora a Trump, con un vantaggio di 3,3 punti percentuali?
Ma perché il Michigan è tanto importante, e delicato, più degli altri sei stati ballerini? Perché ha una larga popolazione araba e islamica che lo ha fatto vincere quattro anni fa, e che ora gli sta voltando le spalle. Secondo la Associated Press, nel 2020 il 64% dei musulmani appoggiò Biden a livello nazionale, e il 35% andò a Trump. Ma nel Michigan, dove la presenza araba è tanto rilevante da aver eletto nel 2019, e confermato successivamente, come deputata Democratica Rashida Harbi Tlaib, la prima palestinese-americana e una delle due prime musulmane ad essere elette al Congresso, Joe Biden ebbe circa il 70% dei voti nelle contee a forte presenza arabo-americana. [...]
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