La normativa italiana disciplina nel Decreto legislativo 15 giugno 2015 numero 81 il ricorso al contratto a tempo determinato, caratterizzato dall’apposizione di una data di scadenza raggiunta la quale il rapporto di lavoro si risolve naturalmente, senza necessità di particolari comunicazioni o adempimenti da parte del datore di lavoro e del dipendente.
L’apposizione di un termine al rapporto di lavoro, fa sì che il contratto si definisca "precario" a svantaggio principalmente dello stesso dipendente. Per questo motivo e in ragione del fatto che la normativa intende spingere i datori di lavoro verso l’utilizzo della forma contrattuale comune, individuata dallo stesso D.Lgs. numero 81/2015 nel rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, il legislatore ha posto una serie di limitazioni all’utilizzo del contratto a termine. [...]
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Luca Anita-Morelli-158025
·4 mesi fa
L’aumento dei contratti a termine in Italia è secondo me dovuto all’aumento dei freelancer in tutto il mondo, situazione favorita dal tele lavoro post covid.
Si tratta di un’opportunità interessante che però sta riplasmando il mondo completamente, quello lavorativo e di conseguenza quello contrattuale. Credo per il meglio perché con queste formule contrattuali e lavorative i professionisti non sono più sigillati a una scrivania ma hanno la libertà di scegliere di cambiare clienti e datori, i quali sono costretti a essere più corretti e attenti al lato umano del proprio business.