Nigel Farage ha attirato su di sé un’ondata di critiche nei giorni scorsi dopo aver affermato che la "continua espansione verso est della Narto e dell’Unione Europea" ha provocato l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin nel marzo 2022. Le parole del leader di Reform sono state contestate anche da Boris Johnson, ex primo ministro britannico e convinto sostenitore dell’Ucraina, che a sua volta è stato bollato come "bugiardo e ipocrita" da Farage. Johnson ha dichiarato: "Si tratta di nauseanti sciocchezze anti-storiche e di propaganda del Cremlino. Nessuno ha provocato Putin. Nessuno ha ’punzecchiato l’orso con un bastone". "C’è solo una persona responsabile dell’aggressione russa contro l’Ucraina - sia nel 2014 che nel 2022 - ed è Putin" ha aggiunto Boris Johnson. "Cercare di distribuire la colpa è moralmente ripugnante e ripete le bugie di Putin".
Boris Johnson dimentica il suo ruolo chiave, insieme a quello degli Stati Uniti, nel sabotare gli accordi di pace tra Russia e Ucraina dell’aprile 2022. Le prove del fatto che si era vicini a un accordo ma Londra e Washington si opposero, sono state riportate da riviste come Foreign Affairs e, recentemente, anche dal New York Times, oltre che da diverse testimonianze di coloro che parteciparono ai negoziati. "Alcuni osservatori e funzionari hanno affermato che sul tavolo c’era un accordo che avrebbe posto fine alla guerra, ma che gli ucraini se ne sono allontanati a causa di una combinazione di pressioni da parte dei loro protettori occidentali e delle supposizioni di Kiev sulla debolezza militare russa" riportava nelle scorse settimane l’autorevole rivista Foreign Affairs. [...]
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