“In America non ci sono re, tutti sono uguali davanti alle legge”. Così il presidente Joe Biden subito dopo la sentenza della Corte Suprema sull’immunità presidenziale nel caso di Donald Trump. I togati, con un voto di 6-3, seguendo le linee ideologiche della maggioranza che pende a destra, hanno concesso una forte dose di immunità al presidente che lo avvicinano ai poteri monarchici o persino dittatoriali.
Il presidente della Corte Suprema John Roberts, scrivendo per la maggioranza, ha detto che il presidente Usa gode di “immunità assoluta” per tutto il suo operato della sua carica contenuta nel “nucleo dei suoi poteri costituzionali”. Gode dunque di immunità da possibili accuse penali per atti ufficiali della sua carica. Gli atti non ufficiali vengono esclusi dall’immunità. Roberts continua asserendo che prove ottenute da atti ufficiali non possono essere usate in eventuali processi. Roberts ha spiegato che l’immunità presidenziale è necessaria per avere un “potere esecutivo energico e indipendente” e per evitare che il potere esecutivo si “cannibalizzi” con ex presidenti soggetti a possibili abusi dei loro successori. [...]
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