Cominciamo dalle vicende europee: hanno fatto finta di nulla, decidendo in fretta e furia i nuovi vertici dell’Unione, i “Top Jobs” che dovranno essere ratificati dal Parlamento europeo appena rieletto, le Famiglie politiche che governano da sempre insieme senza lasciare spazio alle opposizioni, grandi o piccole che siano.
E c’è anche la novità della Francia, in cui si è dissolto il fulcro politico che da sette anni girava attorno alla figura del Presidente Emmanuel Macron: la sonora sconfitta subìta alle elezioni europee ha portato allo scioglimento anticipato dell’Assemblea Nazionale. Al primo turno delle legislative, svoltosi il 30 giugno, il partito che sostiene il Presidente, “Ensemble pour la Republique”, si è trovato in terza posizione rispetto alla destra del RN e dei suoi alleati ex-gaullisti che ha superato di poco il 33% dei consensi ed ai partiti di sinistra che si sono coalizzati in un Nuovo Fronte Popolare (NFP) che sono arrivati al 28%. L’incertezza che regna sulle prospettive del secondo turno elettorale che si svolgerà il prossimo 7 luglio, visto che si è creato un fronte repubblicano volto ad evitare che la destra raggiunga la maggioranza assoluta dei deputati all’Assemblea Nazionale, non cambia affatto la realtà: la Francia è in mezzo al guado, sotto tutti i punti di vista. [...]
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