Mentre la maggior parte degli economisti esclude la possibilità di una nuova ondata di stagflazione, altri grandi personaggi del panorama finanziario iniziano a mostrare qualche preoccupazione. L’economia statunitense sta mostrando segni di rallentamento della crescita con un’inflazione persistente, una combinazione che, se non gestita adeguatamente, potrebbe portare a sfide significative per i mercati finanziari e l’economia in generale. Le preoccupazioni espresse da figure influenti come Jamie Dimon e le analisi di istituzioni come BoFA spaventano, ed in molti si domandano cosa abbia senso aspettarsi adesso.
La stagflazione rappresenta un grande punto interrogativo per le autorità monetarie e fiscali poiché spesso è stata una conseguenza delle strategie utilizzate per contrastare i problemi inflazionistici. Durante periodi di alta inflazione, le banche centrali tipicamente alzano i tassi di interesse per ridurre la domanda aggregata e frenare l’inflazione. Tuttavia, questo aumento dei tassi di interesse tende a rallentare l’economia e può portare a una maggiore disoccupazione. Allo stesso modo, le misure per stimolare la crescita economica, come tagli fiscali o aumenti della spesa pubblica, possono incrementare la domanda aggregata e, di conseguenza, l’inflazione. Quindi, spesso, in un periodo di stagflazione, le banche centrali hanno letteralmente le mani legate e trovano particolare difficoltà nel gestire lo stato economico del Paese. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: