La prima è lo sperpero dei milioni, oltre 400, raccolti finora per Biden dai finanziatori ricchi e poveri dall’anno scorso fino al gala di La La Land in California. Sì, quello record per il suo ammontare, una trentina di milioni in una notte, concluso con Obama che ha preso Joe per il braccio e lo ha condotto all’uscita. Era il 15 giugno e sembra un secolo fa. Per capire quanto l’establishment, tutto intero, fosse in malafede nel mandare allo sbaraglio Biden a pochi mesi dal traguardo, basta riandare alla presentazione dell’evento sull’organo locale del partito, il Los Angeles Times, il 14 giugno: “Domani 15 assisteremo a una partecipazione senza precedenti, e che fisserà un record, dal mondo dei media e dello spettacolo”, aveva detto Jeffrey Katzenberg (definito dal giornale come “mogul dei media e Democratic kingmaker”). “L’entusiasmo e l’impegno per Biden-Harris non potrebbe essere più forte. Noi tutti comprendiamo che questa è la più importante elezione della nostra vita”, ha concluso il mogul. Chi conosceva e frequentava Biden era al corrente del suo vero stato, ma il 27 giugno, 12 giorni dopo lo show, Jeffrey, con George e Barack, sapevano di avere un appuntamento con la roulette russa: e irresponsabilmente sono andati avanti. [...]
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