“Ho deciso di non accettare la nomination e di concentrare tutte le mie energie sui miei compiti di presidente per il resto del mio mandato”. Con queste parole Joe Biden si è ritirato dalla corsa alla Casa Bianca. La parola chiave è energie. Biden nelle ultime settimane aveva dato chiari segnali che svolgere tutti i suoi compiti erano troppi. Infatti, l’attuale inquilino alla Casa Bianca aveva tre compiti: il lavoro di presidente della nazione più importante al mondo, la campagna elettorale, e un terzo di “correggere” i media che in grande misura hanno fatto ben poco per inquadrare l’incandidabilità di Donald Trump.
Fino al momento di scrivere nessuno eccetto la Harris ha dichiarato l’intenzione di essere interessato. I nomi che si erano fatti come possibili papabili hanno già offerto il loro endorsement alla Harris, indicando che non scenderanno in campo. Questi includono il governatore della California Gavin Newsom, Gretchen Whitmer, governatrice del Michigan, Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, e J. B. Pritzker, governatore dell’Illinois. Alcuni luminari del Partito Democratico come Bill e Hillary Clinton hanno anche loro offerto l’endorsement come pure Nancy Pelosi, l’ex speaker della Camera. Quest’ultimo endorsement è molto significativo poiché in precedenza la Pelosi aveva indicato la necessità di “un’open convention”. Mancano gli endorsement di Barack Obama e di Chuck Schumer, attuale presidente del Senato. Dopo l’annuncio di Biden e la probabile nomina di Harris l’entusiasmo dei donatori è rinato e in solo 24 ore il Partito Democratico ha ricevuto 83 milioni di dollari in donazioni. [...]
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