Dopo aver costretto il presidente Usa Joe Biden a ritirarsi, le élite del Partito democratico Usa - con l’eccezione da non sottovalutare di Barack Obama - e i media più vicini ai dem hanno incoronato la vicepresidente Kamala Harris. I sondaggisti parlano già di un primo sorpasso ai danni di Donald Trump e gran parte Hollywood si è già schierata dalla sua parte. Da grande favorito, Trump risulterebbe essere già in svantaggio rispetto alla vicepresidente Usa, che nel frattempo avrebbe già ottenuto l’appoggio di buona parte dei delegati per ottenere la nomination alla Convention democratica di agosto. Ma al netto della propaganda e della bolla mediatica di queste ore, Kamala Harris rimane l’opzione forse più sicura per i democratici al fine di evitare il caos interno, ma tutto fuorché una candidatura forte e vincente.
Se in pubblico l’establishment europeo esalta la figura di Kamala Harris, in privato ciò che si dice è ben diverso. Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (Bce), ha criticato Kamala Harris in privato definendola "invisibile" e prevedendo la sua inevitabile sconfitta. "Il processo di selezione del Partito Democratico è un fallimento," ha dichiarato Schnabel in alcuni commenti riportati dalla rivista Politico. . [...]
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