Dobbiamo farcene una ragione: è tutta roba inutile, sono montagne di dati e di elaborazioni statistiche che già il giorno dopo la loro pubblicazione non sono buone neppure per alimentare il falò del caminetto delle polemiche.
Ed è davvero barocco e poco credibile un processo di costruzione delle decisioni di finanza pubblica basato sul Def che si presenta a marzo dell’anno prima, salvo ad essere aggiornato a metà settembre: serve solo alla Commissione europea, per armare il suo lungo braccio preventivo di esame dei documenti di finanza pubblica con cui si aprono le procedure di infrazione per deficit e debito eccessivo. Una litanìa che si rinnova con un “va e vieni” di bozze di documenti che si intensifica fino alla predisposizione della legge di bilancio per il nuovo anno, con il Parlamento chiamato a ratificare ciò che è stato già deciso nella triangolazione tra Palazzo Chigi, via XX settembre e la Commissione di Bruxelles. [...]
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