I dolci si servono a fine pasto, prima di fare i conti, a settembre: e la politica francese è davvero come la crème brûlée, in questa estate olimpica che vede Parigi al centro di un’attenzione mediatica assai discontinua per le tante vicende che infiammano sempre di più le relazioni internazionali, dal Venezuela all’Iran.
La sfolgorante cerimonia di inaugurazione sulla Senna ha offerto al Presidente Emmanuel Macron uno scenario da incontrastato protagonista: epperò, in una sorta di metafora della pasticceria tradizionale, sotto questa crosta ruvida e croccante di zucchero caramellato si nascondono i sapori setosi di una crema fatta di uova e panna. Il macronismo, tanto sottile sotto il profilo del consenso popolare quanto duro a cedere il potere, cela la ben più sostanziosa opposizione sociale, fatta dalle due componenti della sinistra unita che ha conquistato la maggioranza relativa e dal Rassemblement National che non ha ancora metabolizzato questa sonora sconfitta al ballottaggio, mentre già pregustava di mostrarsi finalmente vincente. Marine Le Pen aveva pensato invece ad una partita a due con la sinistra, ad una sorta di tarte Tatin con le mele della destra messe finalmente in bella mostra quando la teglia viene capovolta, dopo essersi caramellate a lungo sul fondo. [...]
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