A parlare di correttezza sportiva molti fanno presto, ma non dicono nulla.
Nulla. Perché nulla sanno né di correttezza, né di sport. Perché se sapessero qualcosa, se conoscessero, ad esempio, la fatica degli allenamenti di chi ha praticato uno sport, uno qualsiasi (che non sia il leonismo da tastiera, ben inteso) lungi sarebbero stati dall’irridere chi per tutta la vita ha faticato per arrivare ad una Olimpiade e poi combattere una gara che, ahimè, nessuno mai potrà dirsi essere stata regolare (come se chi si è allenato tutta la vita a correre i 100 metri si trovasse in linea di partenza con un ghepardo che dichiara “io non sono il felino più veloce al mondo, sono loro che mi disegnano così”(semi cit.). [...]
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