Un primo segnale d’allarme è l’aumento del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti. Secondo il rapporto del Bureau of Labor Statistics (BLS) di luglio 2024, il tasso è salito al 4,3%. Questo aumento repentino ha attivato la cosiddetta "regola Sahm", un indicatore che utilizza l’incremento della disoccupazione come segnale precoce di una recessione. Se il rapporto sull’occupazione di agosto, previsto per il 6 settembre, confermerà questa tendenza, sarà un ulteriore indizio di una possibile recessione in arrivo. Il mercato non sta escludendo una nuova recessione, e sebbene il prezzo delle azioni sia tornano a crescere, c’è ancora un elemento che dal 2022 continua a infastidire i trader rialzisti: l’inversione della curva dei rendimenti del Tesoro degli Stati Uniti. Come mai il rischio di breve termine continua a superare quello di lungo? L’ultima volta che si è verificata un’inversione così prolungata è stato nel 1929, prima della Grande Depressione.
Di fronte al rischio di una recessione, preoccupa ancora di più il rapporto debito/PIL del Paese, che ha raggiunto i livelli più alti nella storia del paese. In questo momento, secondo molti, il debito potrebbe essere già insostenibile a lungo termine senza interventi significativi. Questi interventi, di natura straordinaria, difficilmente influenzano positivamente l’economia di un Paese, e questo potrebbe stimolare ulteriormente il rallentamento economico. [...]
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