Dal Brasile alla Francia passando per la Germania, gli Stati Uniti e il Regno Unito. Le democrazie - guidate da “liberali” e progressisti - sono impegnate in un’azione globale repressiva contro la libertà di parole e di espressione sui social network imponendo bavagli, censure preventive e addirittura arrestando i proprietari delle stesse piattaforme (vedi l’arresto di Pavel Durov in Francia) o oscurando le piattaforme (vedi X in Brasile). Le ultime notizie preoccupanti arrivano proprio dalla Gren Bretagna, dove Sarah Wilkinson, un’attivista britannica per i diritti umani e giornalista, è stata arrestata il 29 agosto 2024 dalle autorità britanniche per contenuti pubblicato online inerenti la guerra a Gaza. La polizia ha fatto irruzione nella sua casa nelle prime ore del mattino, con dodici agenti, alcuni dei quali appartenenti all’unità antiterrorismo, che hanno sequestrato tutti i suoi dispositivi elettronici.
Wilkinson è nota per il suo attivismo a favore dei diritti dei palestinesi e per il suo lavoro come reporter per il media "MENA Uncensored", dove ha denunciato le atrocità commesse a Gaza. Le accuse contro di lei rientrano nel quadro delle leggi antiterrorismo britanniche, le stesse utilizzate recentemente contro altri giornalisti e attivisti critici verso la politica del governo britannico nei confronti del conflitto israelo-palestinese. L’arresto ha destato scalpore sui social media, con personalità pubbliche come il musicista e fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, che hanno denunciato l’evento come un attacco alla libertà di espressione e un segnale di crescente autoritarismo nel Regno Unito. [...]
Questo articolo è riservato agli abbonati
Sostieni il giornalismo di qualità, abbonati a Money.it
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenta: