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Immigrazione, perché il sogno di un mondo libero e senza frontiera è finito?

26 Settembre 2024 - 14:20

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Immigrazione, perché il sogno di un mondo libero e senza frontiera è finito?

Guido Salerno Aletta

Come ai tempi dei Romani, è il limes, il confine tra gli Stati che segna lo spazio in cui si esercitano i diritti e le libertà di ciascun popolo.

Sono passati i tempi in cui “Mutti Angela”, questo fu l’affettuoso appellativo che venne attribuito alla Cancelliera Merkel per la sua improvvisa generosità, prometteva di accogliere fino ad un milione di profughi dalla Siria, in fuga dalla guerra civile che divampava, in vista di farli diventare cittadini tedeschi: era una forza lavoro qualificata e disciplinata di cui l’economia tedesca aveva bisogno, così come era accaduto per l’immigrazione dalla Turchia nel secondo Dopoguerra. La perdita di vite umane causata dalla guerra richiedeva forze nuove.

Ma la questione è rimasta irrisolta, visto che l’ex Premier Sunak si è dovuto impegnare in un durissimo braccio di ferro per far approvare dal Parlamento di Westminster la proposta di legge che prevede la possibilità di deportare temporaneamente i richiedenti asilo in Rwanda, in attesa di verificare la sussistenza delle condizioni che giustificano la concessione dello status di rifugiato: dopo una bocciatura in sede giurisdizionale da parte della Corte Suprema del Regno Unito, è riuscito a spuntarla. Alle associazioni per i diritti dei rifugiati non è rimasto che il ricorso alla Corte Europea per i diritti dell’uomo, mentre l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto al premier inglese di riconsiderare il piano. Sunak rispose picche: “Questa è una svolta destinata a cambiare l’equazione globale dell’immigrazione” promettendo che “nessun tribunale fermerà i trasferimenti”. Erano stati affittati aerei charter per i trasferimenti di inizio estate: circa 350 posti riservati a uomini oltre i 40 anni, entrati illegalmente nel Regno Unito dopo il primo gennaio 2022, da deportare con un preavviso di 5 giorni al massimo. [...]

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