Se il 2023 di Gazprom, il colosso russo del gas, si è chiuso con una perdita netta di 6,9 miliardi di dollari – nel primo buco annuale in più di 20 anni, quello di Rosatom, gigante dell’energia nucleare controllato dal Cremlino, è finito con una crescita dei ricavi pari a 28,4 miliardi di dollari (+45,6% rispetto al 2022).
Le due galline dalle uova d’oro di Mosca stanno vivendo momenti diametralmente opposti. Gazprom continua a risentire del calo degli scambi di gas con l’Europa, un tempo suo principale mercato di vendita, e non è ancora riuscita a sostituire i clienti occidentali con attori provenienti dall’Asia. O meglio: ci ha provato, e in parte ha tamponato la situazione grazie a Cina e India, ma non è bastato a evitare il rosso. Diverso, invece, il discorso relativo a Rosatom che appare in ottima salute. [...]
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