Sono finalmente arrivati i giudizi sul rating dell’Italia di S&P Global Ratings e Fitch. Un momento fondamentale per l’economia italiana, ma anche per il governo Meloni, che si è dato un gran da fare per l’approvazione della legge di Bilancio 2025, ma anche per la trasmissione del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 e del Documento programmatico di bilancio, entro le scadenze. Una percezione di impegno e stabilità che, proprio come preannunciato dagli analisti, si riflette nelle pagelle di rating.
Certo, mancano ancora i giudizi di DBRS, Moody’s e Scope Ratings, che arriveranno rispettivamente il 25 ottobre, il 22 novembre e il 29 novembre, ma la linea della “prudenza” del ministro Giorgetti pare proprio aver permesso all’Italia di difendersi bene, almeno nel panorama europeo. Pesa inevitabilmente il debito pubblico, che scenderà soltanto a partire dal 2027 secondo le stime contenute nel Psb, ma il governo mira a rispettare la soglia del 3% del rapporto deficit-Pil già nel 2026. La Francia, per esempio, non si attende l’obiettivo prima del 2029. [...]
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